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Scuola, è dietrofront: “Se c’è un positivo quarantena per tutti”

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Stop al protocollo sulla scuola che prevede di non mettere in quarantena l’intera classe quando c’è un solo caso e quindi ritorno alla Dad. L’aumento dei contagi, cresciuti del 25% nell’ultima settimana, e i timori legati alla variante Omicron suggeriscono cautela nelle classi e così ministero alla Salute e Regioni decidono di bloccare una novità introdotta appena poche settimane fa. Ieri sera una circolare ha bloccato le indicazioni sulla gestione dei casi a scuola.

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Ieri si è svolto un incontro tra ministero alla Salute e Regioni per discutere delle strategie di testing e di tracciamento da adottare per intercettare subito i casi provocati dalla variante Omicron. Si vuole così almeno rallentare il suo arrivo, che comunque prima o poi, ritengono gli esperti, ci sarà. La chiave sta nella capacità di fare i sequenziamenti dei tamponi positivi per veridicare se è presente la variante nata in Sud Africa.

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l’incontro tra Regioni e ministero

Ma nel corso dell’incontro si è anche parlato della scuola. Le amministrazioni locali hanno segnalato il problema dello screening con i test salivari, che vengono fatti in un campione di scuole ormai da settembre. Si tratta di una attività che serve ad intercettare casi asintomatici ma impegna personale che in questo momento potrebbero essere utile nel lavoro su tamponi e quarantene, che sta crescendo insieme alla curva dei contagi. Alcune Regioni hanno anche fatto notare come adesso, con tanti positivi tra i giovani, possa essere pericoloso non mettere in quarantena le classi quando capita un caso, come prevede il protocollo di Istituto superiore di sanità, ministero e delle stesse amministrazioni locali diffuso poche settimane fa. Tanto più che si teme l’arrivo e la diffusione della Omicron, la cui pericolosità non è ancora chiara. E visto che i più giovani rappresentano la parte prevalente dei contagiati, si ritiene che sia meglio tornare alla Dad già dal primo caso, mandando quindi subito a casa anche gli alunni vaccinati. Dal ministero, dove non a tutti piaceva, hanno detto di essere d’accordo a sospendere il protocollo sulla scuola.

La circolare che ferma gli screening e segna il ritorno alla Dad

Così in serata il direttore della Prevenzione del ministero, Gianni Rezza, ha diffuso una circolare con alcuni aggiornamenti. Si parte dal presupposto appunto che “ultimamente si sta assistendo a un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione, anche in età scolare, con incidenza settimanale ancora in crescita e parti a 125 per 100mila abitanti, valore ben lontano da quello ottimale di 50 per 100mila, utile per il tracciamento dei casi”. Rezza ricorda che le indicazioni sulla quarantena facevano riferimento alla situazione epidemiologica esistente a suo tempo, da rivalutare in caso di peggioramento.

Così “si ritiene opportuno sospendere, provvisoriamente, il programma di sorveglianza con testing e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatti stretti di una classe o gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o il personale scolastico”. Come già previsto, se la Asl sarà impossibilitata ad intervenire subito, sarà il dirigente scolastico, “in via eccezionale e urgente”, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe”. Poi la Asl rivaluterà la situazione. Infine si specifica che comunque spetta sempre al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria l’ultima parola su cosa fare.

Figliuolo chiede alle Regioni di vaccinare in fretta

E il timore che la Omicron si diffonda, ieri ha anche spinto il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Figliuolo a scrivere alle Regioni per assegnare a ciascuna la quota minima di somministrazione che dovrà fare tra domani e il 12 dicembre. Il totale fa 4 milioni e 600mila. Si intende così dare una accelerazione alla campagna delle terze dosi ma continuare anche con le prime, che negli utlimi giorni sono tornate a crescerem dopo tanto tempo.

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