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Adunata alpini a Rimini: “Battute, sguardi e le mani addosso. Giorni d’inferno al banco del bar”

[ Leggi dalla fonte originale]

“Gli occhi sempre addosso, ti senti denudata, anche della tua dignità. E battute continue, volgari, sessiste. Non ci ho più visto quando uno di loro mi ha toccato con una mano il seno, sono esplosa”. Sara (nome di fantasia) ha 27 anni, studia a Rimini, è iscritta al corso di laurea in Educatore sociale e culturale, come tanti studenti fa lavori saltuari per mantenersi agli studi. Accento romagnolo, di nazionalità italo-somala, racconta i suoi cinque giorni da cameriera in un bar in centro a Rimini durante l’adunata degli alpini: “Un inferno”.
 

Sara, cosa è successo?
“La prima sera mi hanno chiamato a un tavolo facendo il saluto fascista, sono andata, l’ho fatto notare e mi hanno risposto che sì, era vero, che avevano fatto quel saluto appositamente. Sono somala, ho reagito, lo sapete? Mi hanno risposto: lo abbiamo immaginato dal colore della tua pelle. E giù risate. Sono rimasta senza parole, ma è finita lì”.
 

Ma non è finità lì…
“Le sere successive erano sempre più ubriachi ed era una battuta continua. Qualche esempio? In tre che ti guardano il sedere e che ti dicono: ma che sport fai per averlo così? I fischi per chiamarti, il gesto con le dita per simulare la penetrazione sessuale, le frasi del tipo: vuoi il numero della mia tenda? E quei bigliettini che facevano girare con la scritta: “Se ti senti sola e annoiata chiama un alpino dell’adunata”. Sino a che uno mi ha palpato: ho reagito, ero esasperata, il mio capo mi ha trattenuto”.
 

Il titolare del locale l’ha aiutata?
“Sì, molto. È stato bravo, a un certo punto ha lasciato il bar per venire in sala ad aiutarci. Lui li zittiva, lo riconoscevano come uomo e questo fa veramente pensare sul tipo di cultura maschilista che ancora è imperante. A me rispondevano: ma dai, fai un sorriso bambolina, stai al gioco. Emotivamente è stato molto pesante”.

Rimini, salgono a 150 le denunce di molestie all’adunata degli Alpini: “Oscenità e aggressioni”

di
Ilaria Venturi

09 Maggio 2022

L’associazione alpini si difende, prende le distanze.
“Ma non è stata tutta così orribile questa adunata, sono la prima a dirlo. C’erano momenti di festa con le fanfare, era bella Rimini, c’era aria da sagra di paese. E denunciare queste cose non vuol dire accusare tutti gli alpini. Ci sono stati anche alpini che sono venuti al locale e quando ho raccontato loro del saluto fascista, per esempio, si sono scusati, mi hanno detto: non siamo tutti così. Ovvio che non sono tutti così, non punto il dito contro la categoria. Ma sul lavoro tutti, non solo io, abbiamo avuto a che fare con gruppi fuori di testa che vedevano e trattavano le donne come oggetti sessuali. Ed erano persone anziane, di una certa età. Tra i trentenni io non trovo tutta questa ignoranza e volgarità nel rapporto con le donne, i giovani hanno una cultura meno retrograda, io mi sono sentita aggredita e assalita da una cultura maschilista e sessista. Sembrava tutto accettabile. Le battute? Dovevi secondo loro stare al gioco. Ma io sto lavorando, ti sto portando da bere e tu non devi fare apprezzamenti sul mio corpo”.

Non è la sola ad aver raccontato queste cose, le attiviste di “Non una di meno” contano oltre centoncinquanta testimonianze dello stesso tenore.
“Ma sono di più, anche i ragazzi che facevano i camerieri hanno visto i comportamenti che venivano riservati a noi donne: è stato sotto gli occhi di tutti, negarlo è ridicolo”.

Denuncerà alle forze dell’ordine?
“La molestia sessuale non è che non è nulla, è inaccettabile. Solo che non vai a denunciare la battuta. Ma è importante che se ne parli. Non erano veri alpini? Qualcuno ci sarà anche stato che si è messo il cappello per partecipare all’adunata solo con l’intenzione di bere, ma dire che questo problema non esiste è come cercare di coprire una realtà che qualunque riminese può confermare. Il problema è il contesto perlopiù di uomini che bevono birra, vino, grappa a fiumi. Ci sta che l’associazione alpini stigmatizzi questi comportamenti, ma i singoli non si scuserebbero mai con me. Si comporteranno così alla prossima adunata”.

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