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Governo: Da Di Maio a Berlusconi, pressing su Draghi: “Resti a palazzo Chigi”. Letta:”No al voto anticipato”

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Draghi resti al governo. Non ha dubbi, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “L’Italia non può permettersi di perdere Mario Draghi in questo momento. È interesse del Paese che lui continui a guidare questa situazione”, dice intervenendo alla festa del ‘Foglio’ a Firenze. “Nel 2022, al di là delle scelte sul Quirinale, dovremo affrontare a livello europeo il dibattito sui nuovi criteri del patto di stabilità. Chi sta pensando di andare votare fa un danno al Paese” per cui sarà ricordato, ha aggiunto Di Maio.

Il segretario del Pd Enrico Letta oggi ribadisce: “Noi non vogliamo andare a votare”. e sul Qurinale dice: “Contraddittorio se la maggioranza per il Colle sarà più piccola di quella a sostegno di Draghi.

Favorevole al proseguimento del governo Draghi anche Silvio Berlusconi: “Saremo i primi a collaborare lealmente all’attività di questo governo, che deve rimanere in carica per tutto il tempo necessario, fino al 2023, fin quando saremo usciti dall’emergenza”, ha detto ribadendo la posizione già annunciata il 14 novembre scorso alla manifestazione di Forza Italia Sicilia a Mazara del Vallo. Ora, durante una riunione del partito a Villa Gernetto di Lesmo, in Brianza, è tornato sulla questione precisando: “Questo è un governo di coalizione, una coalizione anomala che riunisce forze politiche che sono naturalmente antagoniste. Da loro non possiamo ovviamente attenderci le stesse scelte che realizzerebbe un governo di centrodestra. Però dobbiamo dare atto che la gran parte delle nostre proposte sono state accolte e realizzate, sia per quanto riguarda il contrasto alla pandemia sia per quanto riguarda le scelte di politica economica”. E sul Reddito di cittadinanza ha aggiunto: “La revisione è un compromesso ragionevole”.

Luigi Di Maio alla domanda: non è che Giuseppe Conte vuole andare a votare?, ha risposto: “Lui ha detto chiaramente che non è d’accordo sull’idea di voto anticipato. Per questa ragione io gli credo assolutamente”. Prossime elezioni del presidente della Repubblica. “Fino a quindici giorni prima – lo dico per esperienza – tutti i nomi che vengono fatti servono solo per essere bruciati, chi fa un nome è nemico di quel nome. Ci vuole un profondo coinvolgimento dei parlamentari nella scelta per il Quirinale e nessuna coalizione può farcela da sola. Io spero che la strategia si faccia tutti insieme e ascoltando i gruppi parlamentari. Io sosterrò la linea della leadership ma la leadership deve ascoltare i parlamentari”, ha sottolineato il ministro rivolgendosi indirettamente al leader del Movimento. E sulla dichiarazione della settimana scorsa del leader di Italia Viva secondo il quale Di Maio “sta facendo le scarpe a Conte”, Di Maio ha risposto: “Matteo Renzi non sempre ci ha preso, ognuno parli di casa sua”.

Dal Quirinale al dibattito interno al M5S. Parlando della gestione di Giuseppe Conte, della definizione sferzante di Beppe Grillo sui suoi “penultimatum” sulla Rai, “Conte è il leader ed è lui che prende le decisioni”, ma “quando si è leader ci si assume la responsabilità delle decisioni che si sono prese”, ha puntualizzato Di Maio. Come vede il Movimento? “Può ambire al 20% per essere la prima forza politica della coalizione”, e “credo che possa essere il primo partito della coalizione, in una coalizione di centrosinistra, ma deve interpretare la grande spinta ecologista che si sente in tutta Europa e spinge a scelte coraggiose ma sostenibili sul clima. M5S ha l’opportunità di diventare la principale forza ecologista in Italia ma deve riuscire e interpretare le richieste che vengono non solo dal mondo ecologista associativo classico ma anche dalle aziende – ha spiegato – perché per me transizione ecologica significa ecologia ma anche transizione, per mettere in condizione le aziende per affrontare i cambiamenti necessari di fronte alle tematiche dei mutamenti climatici”.

M5S a caccia di soldi, i deputati non versano più. E Grillo dice no al 2xmille

di

Matteo Pucciarelli

27 Novembre 2021

Inevitabile un commento sull’aumento dei contagi da covid, sulla nuova variante Omicron – scoperta questa settimana in Sudafrica – e soprattutto sui vaccini e Green Pass. Per Berlusconi “le nuove varianti di questa terribile malattia sono molto pericolose, potrebbero causare molte vittime e mettere ancora in difficoltà il sistema sanitario. Gli unici strumenti che abbiamo per evitarlo sono il vaccino e il rispetto rigoroso delle norme di prudenza. Non è assolutamente accettabile che l’imprudenza di alcuni, con l’irrazionale rifiuto del vaccino, metta in pericolo l’intera collettività. Non è un diritto di libertà – ha aggiunto il leader di Fi – quello di paralizzare le nostre città impedendo ai commercianti di lavorare e alla gente di muoversi”.

Per Di Maio, l’Italia può essere “più ottimista” rispetto ad altri Paesi, perché è più avanti nella campagna vaccinale. Il titolare della Farnesina ha ricordato che Israele ha chiuso le frontiere, che i Paesi Bassi hanno dichiarato un “lockdown” parziale e che lo Stato di New York ha proclamato lo stato d’emergenza. In Italia è stato registrato ieri il primo caso della variante Omicron, ma si tratta di una persona che “fortunatamente non ha avuto altri contatti” nel nostro Paese. Secondo Di Maio, occorre “usare tutte le misure necessarie per evitare di chiudere nuovamente l’Italia”, ivi compresa nel caso la chiusura dei confini. Tuttavia, ha evidenziato il ministro, “l’incidenza del Covid è maggiore laddove si è vaccinato di meno”. E a proposito di dosi, il ministro ha difeso la scelta del Super Green Pass: “Se a gennaio siamo in una condizione in cui togliendo il Green Pass dobbiamo introdurre misure restrittive per famiglie e imprese ben venga il super Green Pass ma anche il mega Green Pass. A noi non interessa neanche ammiccare a teorie che in certi Paesi hanno portato a enormi difficoltà, come l’Austria. Noi abbiamo fatto mosse anche difficili, a tempo debito per evitare di trovarci nel lockdown leggero in cui si trovano altri”, ha sottolineato il titolare Della Farnesina.

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